Codice Civile art. 2505 bis - Incorporazione di società possedute al novanta per cento (1).

Cecilia Bernardo

Incorporazione di società possedute al novanta per cento (1).

[I]. Alla fusione per incorporazione di una o più società in un'altra che possiede almeno il novanta per cento delle loro azioni o quote non si applicano le disposizioni degli articoli 2501-quater, 2501-quinquies, 2501-sexies e 2501-septies (2), qualora venga concesso agli altri soci della società incorporata il diritto di far acquistare le loro azioni o quote dalla società incorporante per un corrispettivo determinato alla stregua dei criteri previsti per il recesso.

[II]. L'atto costitutivo o lo statuto possono prevedere che la fusione per incorporazione di una o più società in un'altra che possiede almeno il novanta per cento delle loro azioni o quote sia decisa, quanto alla società incorporante, dal suo organo amministrativo, con deliberazione risultante da atto pubblico, sempre che siano rispettate le disposizioni dell'articolo 2501-septies, e che l'iscrizione o la pubblicazione prevista dall'articolo 2501-ter, terzo comma, sia fatta, per la società incorporante, almeno trenta giorni (3) prima della data fissata per la decisione di fusione da parte della società incorporata (4).

[III]. Si applica la disposizione di cui al terzo comma dell'articolo 2505.

(1) V. nota al Capo X.

(2) L'art. 1 d.lg. 22 giugno 2012, n. 123, ha sostituito le parole: «dell'articolo 2501-sexies» con le parole: «degli articoli 2501-quater, 2501-quinquies, 2501-sexies e 2501-septies».

(3) V. Avviso di rettifica in G.U. 4 luglio 2003, n. 153.

(4) L'art. 1 d.lg. 22 giugno 2012, n. 123, ha sostituito le parole: «dell'articolo 2501-septies, primo comma, numeri 1) e 2)» con le parole: «dell'articolo 2501-septies», e le parole «l'iscrizione prevista» con le parole: «l'iscrizione o la pubblicazione prevista».

Inquadramento

La norma in commento dà attuazione alla semplificazione normativa disciplinata dalla legge delega n. 366/2001, snellendo il procedimento di fusione qualora la società da incorporare sia posseduta al novanta percento. Emblematica è a tal proposito, la facoltà di omettere la relazione degli esperti di cui all'art. 2501-sexies c.c. qualora le quote o le azioni vengano offerte ad altri soci della incorporata, in ottemperanza dei criteri previsti per il diritto di recesso. Risulta quindi necessario che l'atto di fusione disciplini sia il meccanismo di recesso del socio, sia il rapporto di cambio.

La relazione dell'organo amministrativo conserva invece la sua imprescindibilità, attesa la presenza dei soci di minoranza e la conseguente necessità di illustrare il rapporto di cambio.

La semplificazione normativa non è invece consentita nel caso di acquisizione con indebitamento, vista la inderogabilità delle informazioni risultanti dalla relazione degli esperti, che devono essere obbligatoriamente fornite ai terzi.

Competenza

La competenza a decidere in ordine alla fusione per incorporazione è attribuita dall'articolo 2505-bis c. c. anche all'organo amministrativo, qualora tale facoltà sia espressamente prevista dall'atto costitutivo o dallo statuto.

La possibilità che sia l'organo amministrativo a deliberare in merito alla fusione è tuttavia prescritta unicamente per la società incorporante, poiché per la incorporata la legge non consente una deroga alla competenza ordinaria dei soci o dell'assemblea, al fine di garantire la tutela dei soci di minoranza (Brodasca, 2006).

La fusione assume per i soci di minoranza una mera funzione riorganizzativa dell'investimento, più che della compagine sociale, attesa la loro estraneità al gruppo di controllo.

Pertanto è loro rimessa l'alternativa tra sostituire la loro partecipazione con quella nell'incorporante in ragione del rapporto di cambio, oppure recedere dalla società, cedendo le azioni o quote alla incorporante in ragione del valore previsto nell'atto di fusione (Civerra, 188).

Se la decisione in merito alla fusione spetta all'assemblea, la semplificazione normativa prima richiamata, si attua omettendo dal progetto di fusione l'indicazione del rapporto di cambio, delle modalità di assegnazione delle quote o delle azioni e della data a decorrere dalla quale le azioni partecipano agli utili, nonché la relazione degli amministratori e la relazione sul rapporto di cambio predisposta dall'organo amministrativo (Salafia, 16).

L'operazione può essere attuata anche se le azioni sono possedute per il tramite di una società fiduciaria o terza persona (Magliulo, 401).

Effetti

A seguito della riforma del diritto societario (d.lgs. 17 gennaio 2003, n. 6), la fusione per incorporazione, ai sensi del nuovo art. 2505-bis, non comporta l'estinzione della società incorporata né crea un nuovo soggetto di diritto, nell'ipotesi di fusione paritaria ma attua l'unificazione mediante l'integrazione reciproca delle società partecipanti alla fusione, risolvendosi in una vicenda meramente evolutivo-modificativa dello stesso soggetto giuridico, che conserva la propria identità, pur in un nuovo assetto organizzativo (Cons. St. VI, n. 2064/2012; nonché tutte le altre pronunce di legittimità sopra citate).

Bibliografia

Brodasca, Sub art. 2505-bis, in Trasformazione, scissione, fusione, in Commentario alla riforma delle società, a cura di Marchetti, Bianchi, Ghezzi, Notari, Milano, 2006; Civerra, Le operazioni di fusione e scissione, l'impatto della riforma e la nuova disciplina del leveraged buy out, Torino, 2004; Magliulo, La fusione di società, Milano, 2005; Miccoli, Incorporazione di società possedute al novanta per cento, in La riforma delle società. la società per azioni e la società in accomandita per azioni, Commentario, a cura di Sandulli, Santoro, Torino, 2003; Salafia, La fusione per incorporazione di società interamente possedute o al 90% possedute, in Soc. 2006.

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